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Presentazione a
cura di Pino Schifano
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Progetto grafico
Massimiliano Giusino
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Nel percorso della
sua ricerca, l’arte di Rita Gambino si è
fatta più determinata nel cogliere
l’opera come dialogo intenso tra i
colori, che si richiamano e si
configurano a vicenda, ora per netto
contrasto, ora per leggera contiguità. (Cosimo
Scordato)
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Il dominio del
rosso, del marrone, il rapporto
emozionale con le tessiture dei verdi,
l’incisivo contrappunto di gialli,
sottolineano la dimensione euforica di
questa pittura, debordante e vitalistica. (Aldo
Gerbino)
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Nessuna
consuetudinaria “messa a fuoco” di tipo
banalmente veristico o superficialmente
fotografico, ma un lessico assai
sintetico, per quanto ancora nei
perimetri più lati della figurazione. (Salvo
Ferlito)
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Incanti plastici
sembrano, infatti, le “nature morte” che
la Gambino desume in pregevoli linguaggi
grafici e coloristici. (Francesco
Carbone)
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Nei volti, peraltro
tutti rigorosamente femminili - come a
volere rivendicare il ruolo primigenio
per cui ogni cosa prima ancora che
maschile è femminile - trova il suo
punto di forza. (Francesco M.Scorsone)
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Così nuvole e
cieli, deserti e praterie, alberi e
fiori, volti e orizzonti, si aprono alla
nostra visione attraverso tagli
inconsueti, luci umbratili e ombre
luminose, dove anche le tenebre si
colorano d’oro e l’anima palpita
attraverso le vibrazioni cromatiche che
si dilatano dal quadro e coinvolgono il
fruitore. (Piero Longo)
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Un’espressione
artistica decisa, immediata, vivace,
instancabile dove si fa palese la
profonda volontà di metacomunicare.
Dunque, un comunicare ad altri sui
propri dialoghi interni. (Cinzia
Novara)
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La pittura di Rita
Gambino si rivela allora in tutto il suo
autobiografismo, ancorché celato da
contenuti solo apparentemente
tradizionali ; un grumo di sentimenti
contrastanti, groviglio di passioni,
forti, intense come i suoi colori, le
sue pennellate, i suoi contrasti
cromatici. “Confidenze” di sinusoidali
andamenti depressivi e di risvegli
improvvisi...(Pino Schifano)
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