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Sinossi
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Nostalgia ed emozioni dal profondo
dell'animo in questo corto dedicato al legame
indissolubile fra l'uomo e la propria terra di origine.
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Il protagonista scrive una lettera di
addio a quella che sembra la seconda donna della sua
vita.
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Tutto si configura come il classico
ritorno al "primo amore", ma in realtà si tratta del più
ancestrale dei sentimenti umani che torna
prepotentemente a farsi largo nell'animo di un emigrato
pieno dei ricordi di una nuova esistenza, costruita
giorno per giorno in un'altra terra, ma anche carico di
malinconia per tutto quello che era rimasto seppellito
nella sua memoria.
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Le citazioni fotografiche, che
accompagnano il protagonista nell’atto di stilare la
lettera per la sua “Amy”, sono reminiscenze del primo
grande fenomeno dell’emigrazione dal Sud d’Italia verso
l’America agli inizi del secolo scorso.
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Le immagini di quegli uomini costretti ad
espatriare in massa, circa cento anni fa, per trovare
un lavoro qualsiasi in terra americana, si sovrappongono
alle foto del protagonista che da giovane, intorno agli
anni ’70, aveva preso una analoga decisione,
trapiantandosi a New York e ricevendo comunque, in
cambio di quella sua difficile scelta, una agiatezza
economica e una temporanea serenità spirituale, forse
insperate. Ma è una vita sfocata, trascorsa in “bianco e
nero”.
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Il biglietto di "solo ritorno", con lo
scorrere dal finestrino dell’aereo delle immagini della
Sicilia e soprattutto della natia Palermo, farà
riaffiorare la gioia di un coloratissimo "abbraccio"
alla terra d'origine e il naturale contatto con le
proprie radici di appartenenza, per molto tempo
“insabbiato” nel profondo dell’anima.
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Così la “Amy” alla quale scrive il
protagonista, potrebbe essere decrittata metaforicamente
con la stessa America, e il “primo amore”, che vola a
ritrovare, con la sua mai-dimenticata Palermo.
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