GALLERIA O.
DESIGN AND DECORATIVE ARTS
ENZO CUCCHI
NO
SEI CERAMICHE / SIX CERAMICS
10 APRILE/APRIL – 8 MAGGIO/MAY 2010
inaugurazione/opening
SABATO 10 APRILE 2010, ORE 11-19
SATURDAY APRIL 10 2010, H. 11AM-7PM
Il programma espositivo della Galleria O., dedicato al design e alle arti applicate storici e contemporanei, si inaugura con la presentazione di sei nuove opere in ceramica di Enzo Cucchi – terrecotte smaltate e dipinte a freddo -.
Concepite e realizzate tra il 2009 e il 2010, fanno parte di un più ampio gruppo di lavori pittorici e scultorei – dal 2008 – dall′autore denominati ″Cattedrali″.
Cucchi fa sua l′immagine della cattedrale come simbolo della complessa stratificazione culturale del mondo occidentale: veicoli di collegamento tra il presente e il passato. Di queste immagini emergenti e incombenti a lui interessa soprattutto l′invisibile o perlomeno ″ciò che sta in ombra″, ″gli umori nascosti e dimenticati″.
Le opere in mostra si presentano come masse compatte, conocromatiche, nere, le forme rimandano in maniera misteriosa ed ambigua ora al mondo naturale – albero, nuvola – ora a quello antropizzato – architetture, paesaggi -.
Come ″cattedrale″ogni ceramica ha un interno dove si annidano nell′ombra depositi di forme astratte colorate e vagamente fitomorfe, bagliori , cavità.
Considerato l′artista più visionario tra gli esponenti della Transavanguardia, Enzo Cucchi diviene, a partire dagli anni Ottanta, artista di fama internazionale. Già dalla fine degli anni Settanta l′artista, trasferitosi a Roma e abbandonata momentaneamente la poesia per dedicarsi quasi esclusivamente alle arti visive, entra in contatto con gli artisti Francesco Clemente e Sandro Chia, con i quali instaurerà uno scambio dialettico ed intellettuale.
La pittura è per Enzo Cucchi mezzo di aggregazione di più forme, di più concetti, di più materiali, si avvale dell′espressione invasiva del gesto, attraverso il quale la tela assurge a ricettacolo di immagini e pensieri, veicoli di un discorso frastagliato in mille sospensioni. Simboli disparati, di matrice classica o onirica, strappati all′attualità o alla memoria, si sovrappongono e dialogano sul tessuto cromatico da cui sembrano, in concomitanza, emergere. La perdita delle coordinate spazio temporali e l′incursione continua nel territorio culturale e in quello delle emozioni, coincidono con un indisciplinato uso dei colori, addensati, poi stirati, violenti, poi accennati, e con una sperimentazione ad ampio raggio delle tecniche artistiche, dalla pittura alla ceramica, al mosaico, al bronzo. L′interesse per l′interazione tra arti e discipline diverse ha portato, infatti, l′artista a muoversi in ambiti diversi – dalle arti visive all′architettura, al design, alla moda -, e a cogliere l′importanza e la fertilità di alcuni incontri.
E′ da tali intuizioni che nascono le collaborazioni con Alessandro Mendini ed Ettore Sottsass per l′ideazione di progetti editoriali – I Disuguali , progetto di Cucchi e
Sottsass dell′edizione periodica di tavolette in ceramica -, la realizzazione di opere a quattro mani e la condivisione di esperienze espositive.
Negli ultimi anni, ben quattro opere permanenti sono state appositamente realizzate dall′artista per quattro diverse città: il mosaico per il Museum of Art di Tel Aviv,
la ceramica monumentale per l′Ala Mazzoniana della Stazione Termini a Roma, i due lavori in ceramica per la Stazione Salvador Rosa, progettata da Mendini, nella
metropolitana di Napoli e il mosaico per l′aula delle udienze del nuovo Palazzo di Giustizia di Pescara. Lavori che dimostrano come l′attualità di un linguaggio fondato
sul cortocircuito tra forza narrativa del segno e seduzione formale della materia, possa rapportarsi con la complessità dello spazio urbano e con i singoli contesti culturali con i quali questo entra in comunicazione.
Tra i lavori significativi in questo senso vanno inoltre citati gli affreschi della Cappella di Monte Tamaro, vicino a Lugano, progettata dall′architetto Mario Botta – 1992-
1994 – e l′ideazione del sipario del teatro La Fenice di Senigallia – 1996 -. Nel 2008 è stata inaugurata l′opera architettonica progettata e realizzata insieme ad Ettore Sottsass per il ″Chiostro della Pace″ dell′Università degli Studi di Salerno.
Enzo Cucchi ha realizzato numerose mostre personali, e ha preso parte a mostre collettive, nei più importanti spazi espositivi italiani e stranieri come la Kunsthalle
di Basilea, il Solomon R. Guggenheim di New York, la Tate Gallery di Londra, il Centre Georges Pompidou di Parigi, il Castello di Rivoli, il Palazzo Reale di Milano, il Sezon Museum of Art di Tokyo, l′Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, Il Musèe d′art modern di Saint-Etienne Metropole. Ha partecipato inoltre alle rassegne d′arte contemporanea più significative a livello internazionale tra cui La Biennale Internazionale d′arte di Venezia, Documenta a Kassel, la Quadriennale d′Arte di Roma. Le sue opere si trovano nelle maggiori collezioni museali del mondo e nelle più prestigiose collezioni private nazionali e internazionali.
Nel 2007 il Museo Correr di Venezia ha celebrato l′opera di Enzo Cucchi dedicandogli una mostra monografica inauguratasi in concomitanza con l′apertura della 52a
Biennale Internazionale d′arte.
L′archivio ufficiale di Enzo Cucchi è consultabile presso il Castello di Rivoli – Museo d′Arte Contemporanea, Rivoli – To -.
– Biografa riassuntiva a cura di Emanuela Nobile Mino –
49, via dell′Arancio 00186 Roma tel. +39 06.89760540 – fax +39 06.89760541 mob. +39 340.8536717