Asta da record a Catania per l’Etna Doc – 127 artisti per “O’ scuru o’ scuru”
ARTE: 7.500 euro per 71 etichette d’autore. Asta da record a Catania per l’Etna Doc
Al Cantàra – Gli incassi saranno divisi fra due istituti per minori di Palermo e Catania
Battuta per 360 euro la bottiglia “firmata” da Marella Ferrera
Ammontano a 7.500 euro gli incassi dell’asta di beneficenza tenutasi domenica 10 ottobre negli spazi espositivi della Fondazione La Verde La Malfa a San Giovanni la Punta (Ct).
Oltre 500 gli ospiti che hanno accolto l’invito alla inusuale serata di charity organizzata dal proprietario delle cantine Al Cantàra, Pucci Giuffrida, e dal gallerista Francesco Scorsone.
In vendita all’incanto erano 127 bottiglie di Etna Doc “O’ scuru o’ scuru” (produzione 2008): un vino la cui etichetta – unico esemplare realizzato – è divenuta un’opera d’arte grazie al contributo di altrettanti artisti contemporanei che hanno aderito al progetto delle cantine Al Cantàra di interpretarne graficamente il titolo. Il ricavato dall’asta di beneficenza sarà donato a due istituti per minori di Palermo e Catania (Progetto Isola della Carità e Istituto Pio IX) Base d’asta 100 euro, 71 le bottiglie vendute.
Miglior offerente l’avv. Raffaele Stancanelli, ospite della serata non certo in qualità di sindaco della città di Catania, che si è aggiudicato per 360 euro l’etichetta più preziosa e – a detta dei presenti – più bella delle 127: quella realizzata per Al Cantàra da Marella Ferrera, stilista e assessore alla cultura del comune di Catania.
“Era l’unica etichetta ‘tridimensionale’ – racconta la Ferrera – dove il tratto grafico, ispirato al sonetto di Martoglio l’Opira de’ pupi, è stato impreziosito da inserti swarovsky in rosso rubino, amaranto e nero, avvolto in un filato in tulle di lana e arricchito da un ramage di coralli veri”.
Al secondo posto, battuta per un totale di 200 euro, l’etichetta realizzata da Elena La Verde, artista e proprietaria dell’omonima fondazione che ha ospitato la manifestazione. Le bottiglie d’autore non vendute ieri sera saranno messe all’asta nei prossimi mesi da associazioni no profit.
Soddisfatti gli organizzatori, in particolare, il titolare dell’azienda Al Cantàra, Pucci Giuffrida, che ha visto persino decuplicare il valore del vino più importante della sua produzione, il rosso “O’ scuru o’ scuru” (raccolto 2008).
Prodotto a Randazzo dalle uve DOC Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, questo rosso intitolato a un sonetto di Martoglio, nasce fra i parchi dell’Etna e dei Nebrodi e al suo debutto ufficiale, al Vinitaly del 2008, la produzione del 2005 ha conquistato – unico vitigno di tutta la prosperosa provincia etnea – il Diploma di Gran Menzione cui sono seguiti numerosi altri riconoscimenti nell’ambito di concorsi italiani e stranieri.
Fra i fattori di successo, oltre alla unicità dei vini, anche le raffinate etichette realizzate dall’illustratore Alfredo Guglielmino.
Di recente, nel corso dell’ultima edizione della Vinimilo, il vigneto Al Cantàra ha ottenuto il primo premio di “La vigna e il vulcano”, nella categoria spalliera, per la cura dell’ambiente e del paesaggio etneo – dove figurano antiche torrette e pietraie – dimostrata dal produttore, Pucci Giuffrida, nell’applicazione dei tradizionali metodi di coltivazione della vite e nell’impegno a sostenere e divulgare la cultura letteraria siciliana.
I sette vini e l’extravergine d’oliva della produzione di Al Cantàra, infatti, sono intitolati a poesie e sonetti di Martoglio. Il catalogo realizzato in occasione dell’asta di beneficenza, che raccoglie e documenta la produzione dei 127 artisti per “O’ scuru o’ scuru”, ospita gli interventi storici e critici di Sarah ed Enzo Zappulla Muscarà e di Vinny Scorsone ed è stato presentato nel mese di maggio al Salone del Libro di Torino.