Dialettica Generazioni a confronto – Centro Culturale Biotos – Palermo
giovedì 20 gennaio 2011, ore 19,00
DIALETTICA Generazioni a confronto – Mostra collettiva di pittura, scultura e installazioni
Inaugurazione giovedì 20 gennaio ore 19 – Centro Culturale Biotos – Spazio Bquadro – Via XII gennaio 2 Palermo
Sarà inaugurata giovedì 20 gennaio 2011, alle ore 19, negli spazi del Centro Culturale Biotos e del Bquadro di via XII gennaio 2 di Palermo, la mostra collettiva DIALETTICA, Generazioni a confronto.
Una grande esposizione, annoverante cinquantatre opere fra dipinti, sculture ed installazioni, che prevede il raffronto dialettico-generazionale fra alcuni noti maestri del ‘900 (Arman, Boetti, Corpora, Dorazio, Festa, Germanà, Perilli, Rotella) ed una nutrita pattuglia di artisti siciliani (Mariana Acuna, Sebastiano Caracozzo, Paolo Chirco, Guido Colli, Fabrizio Costanzo, Marzia Cusimano, Giuseppa D’Agostino, Angelo Denaro, Pietro Emanuele, Giuseppe Fell, Rita Gambino, Leonardo La Barbera, Mario Lo Coco, Francesco Nuccio, Gaspare Occhipinti, Elena Pagani, Aldo Palazzo, Francesco Pintaudi, Salvatore Pizzo, Enzo Romeo, Tommaso Salemi, Bice Triolo, Davide Valdesi), anch’essi divisi in svariate fasce anagrafiche, che vanno da quella dei giovanissimi appena freschi d’Accademia a quelle successive di chi ha già consolidati percorsi artistici ed espositivi.
L’idea guida da cui muove questo progetto è quella di evidenziare i processi di contaminazione, interferenza, tangenza, innesto e ibridazione che sono – da sempre – alla base di ogni rilevante meccanica ideativa e gestuale in campo artistico. Non si tratta di stabilire dei semplici rapporti di filiazione o di classificare l’operato di alcuno sulla base di esemplari paradigmi, quanto, piuttosto, di dimostrare l’impossibilità, per ogni vero artista, di eludere il confronto con i maestri del passato prossimo e remoto e con i più interessanti operatori visuali della stretta attualità.
Il dialogo, dunque, è un obbligo per chiunque voglia procedere sull’irto cammino delle arti visuali; un dialogo anche aspro (fatto non solo di confronti rilassati, ma soprattutto di scontri anche duri ed energici), che però possa condurre ad esiti visivi forieri di novità (linguistiche e tecniche) ove sia ben percepibile il “valore aggiunto” apportato da ogni artista ben consapevole dei propri limiti e delle proprie potenzialità.
Sono per l’appunto le “citazioni” e le “imitazioni” a fornire quell’indispensabile propellente immaginifico, grazie al quale potere elaborare nuove soluzioni di carattere linguistico, tecnico e in special modo narrativo; e tutto ciò – almeno per gli artisti più capaci – senza che si inneschi alcun fenomeno “castratorio” di <<immalinconimento>>, in quanto il confronto dialettico con l’incombenza dei “grandi” si rivela sempre in grado di fungere da innesco “catalitico” per innovative ed interessanti ideazioni e gestualità.
Basterebbe qui ricordare l’esempio illuminante di Pablo Picasso (che saccheggiò praticamente l’intero scibile visivo, dalla pittura pompeiana a Raffaello e Goya, dall’arte aborigena a Cézanne), per comprendere appieno l’ineludibile rilevanza dell’apporto dei più variegati spunti e delle più difformi suggestioni ai fini dell’induzione e del consolidamento di svolte “palingenetiche” nel campo delle arti visuali in realtà solo apparentemente impreviste ed improvvise.
Da tali evidenze hanno preso le mosse dei partecipanti a questa iniziativa, i quali, grazie a questo “dialogo” coi più noti referenti del secondo ‘900, hanno posto in essere una mappatura abbastanza dettagliata dello “stato delle cose” nello scenario artistico della nostra isola, rendendo fedelmente lo “spirito del tempo” e gli sviluppi che da quelle rilevanti intuizioni di alcuni decenni fa sono maturati e derivati.
Astrazione geometrica ed informale, ready made e pittura più consueta, recuperi figurativi anacronistici e sofisticate installazioni, sculture in metallo e in altri materiali popoleranno questa esposizione, ad indicazione e conferma di un andamento babelico delle odierne arti visuali che “ecumenicamente” tutto assorbe e annovera al proprio interno, in un anelito alla ricerca (tecnica ed estetica) di sicuro non inferiore a quello del secolo trascorso e pur tuttavia venato – per il venir meno di ogni griglia ideologica – di maggiore frammentarietà movimentista e di minor irruenza avanguardistica.
La mostra, che potrà essere vista giornalmente (tranne i festivi e i lunedì), dalle 17 alle 20, fino al 7 febbraio, è a cura di Salvo Ferlito.