QUEL CHE RESTA DEL MITO – Viaggio In gommone intorno alle coste di Sicilia
24/29 giugno 2011
"…Seguendo più innanzi per spatio di due miglia et un quarto, si va per un certo serpeggiamento detto le timpe di Marinata, il quale per le rupi altissime et scoscese non è men sicuro dell’altre sopradette…”
Nel 1583 il vicerè di Sicilia Marco Antonio Colonna nominò Camillo Camilliani architetto militare con lo specifico incarico di fare il repertorio delle torri costiere d’avvistamento e integrare il sistema di prevenzione delle incursioni piratesche.
Camilliani, fiorentino di nascita, affrontò l’impresa nell’unica maniera possibile, per il suo tempo: montò a cavallo e partì da Palermo verso occidente, facendo il giro dell’intera isola. E dove il cavallo non passava, montava in barca e proseguiva prendendo appunti su quel che vedeva e soprattutto su quel che avrebbe voluto vedere.
Lo sguardo di Camilliani, da professionista architetto ed ingegnere quale era, comprendeva il passato e il futuro. E sarebbe interessante scoprire cosa penserebbe della Sicilia di oggi il nostro Camilliani, vedendo ciò che oggi rimane di quella costa.
L’idea del nostro viaggio in questo consiste: nel fare la circumnavigazione dell’isola di Sicilia andando alla scoperta degli Approdi del Mito.
Un Mito che nei secoli si è evoluto e contaminato, nel bene e nel male.
Quattro uomini in barca. Anzi: su un gommone. Un marinaio, Alessandro Zerilli, un botanico, Marco Zerilli, un fotografo, Salvatore Pipia, e uno scrittore, Roberto Alajmo, che con sensibilità professionale diversa provano a dare una risposta a questa domanda.
Partenza sulle orme di Camillo Camilliani, ma soprattutto alla ricerca di un’isola ideale da un punto di vista naturalistico, culturale, e in senso più ampio, addirittura spirituale.
Un’avventura, sostenuta in questa prima fase solo da sponsor privati, alla scoperta della Sicilia eterna, ma senza pregiudizi. Per scoprire come l’eternità si sia dovuta piegare alle esigenze della modernità e come sia cambiata la percezione, ma anche la fruizione, delle coste dell’isola nell’immaginario collettivo dei residenti e di coloro (Immigrati) che alle nostri approdi intravedono l’idea di un nuovo eldorado.
Un viaggio che, siamo certi, approderà inevitabilmente alla concretizzazione di un evento culturale multimediale, e dunque un progetto editoriale, dove le parole dello scrittore Alajmo si mescoleranno senza soluzione di continuità alle suggestive immagini, registrate lungo il percorso, dal fotografo Pipia, condotti intorno all’isola del mito dalle rotte del fratelli Zerilli.
Roberto Alajmo
(www.robertoalajmo.it)
Salvatore Pipia
(www.salvatorepipia.it)