Metropolismo, l’altra Storia – Palazzo Ruspoli – Roma
grande successo di critica e pubblico
E’ stata aperta dal 23 marzo al 2 aprile, a Roma presso le Scuderie di Palazzo Ruspoli la prestigiosa mostra “Metropolismo, l’altra Storia”.
Curata da Achille Bonito Oliva e patrocinata dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale, l’antologica ha ripercorso il periodo storico che va dagli anni ’80 al 2010 attraverso 50 opere che testimoniano il linguaggio pittorico leggibile, sintetico e coinvolgente degli artisti del Metropolismo.
Tre le sezioni principali: anni ’80, anni ’90 e 2000. Un’apposita sala è stata dedicata ad alcune testimonianze relative a questo progetto pittorico che vede il suo formale atto di nascita nel giugno del 1987, quando alcuni artisti – individuando contenuti comuni nelle loro opere – definiscono una poetica pittorica indirizzata all’osservazione dei comportamenti sociali.
I firmatari del Manifesto del Metropolismo sono: Nico Paladini, Carlos Grippo, Antonio Sciacca e Timur Incedaiy. Oltre alle loro tele, sono stati presenti in mostra anche lavori di Carlo Frisardi, Giampiero Malgioglio, Stefano Solimani, Angelina Kuzmanovic, Bruce Atherton, Mirko Pagliacci ed Enrico Angelini.
A partire dagli anni ’80 – epoca di disinvolta euforia verso il superfluo – il linguaggio pittorico del Metropolismo, attraverso una rinnovata attualità iconografica, testimonia i grandi eventi e fenomeni collettivi di quegli anni, fino ad arrivare ai comportamenti e alle problematiche più attuali.
Il movimento pittorico del Metropolismo ha il suo primo evento ufficiale il 3 giugno del 1993, quando l’allora Presidente della Quadriennale di Roma Alberto Sughi inaugura la mostra “Metropolismo, immagini e riflessi del nuovo movimento pittorico”. Successivamente, il clamore mediatico sollevato dal Metropolismo non sfugge ad Achille Bonito Oliva che, il 12 gennaio del 1995 a Madrid, presso l’Istituto Italiano di Cultura, in occasione dell’omonima mostra, presenta il suo volume “Metropolismo, ostensible value”, in cui teorizza il movimento.
L’autorevole critico individua anche le differenze di questa corrente pittorica rispetto alla Pop Art americana: le citazioni commerciali di quest’ultima sembrano avere solo finalità estetiche, mentre il Metropolismo apre un confronto critico con le immagini dorate della società dei consumi. Come scrive Bonito Oliva:«…il carattere Europeo del Metropolismo si contrappone al pragmatismo informativo di molta arte anglosassone attraverso la restituzione alla pittura di una dimensione sintetica e riflessiva».
Ed è sempre Bonito Oliva a identificare nel Metropolismo il completamento della Transavanguardia: «…gli artisti del Metropolismo hanno sicuramente tenuto conto dell’apporto disinibente della Transavanguardia che ha ristabilito con forza l’uso della pittura nell’ambito della contemporaneità…». Questa mostra intende proprio indagare il legame tra i due movimenti.
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Daniela Lombardi
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