Mauro Cappelletti – Galleria Delle Arti – Cremona
dal 30 gennaio al 2 aprile 2014
Giovedì 30 gennaio 2014 la Galleria Delle Arti, via Bonomelli 8, Cremona inaugura dalle ore 18.00 con la personale di Mauro Cappelletti, a cura di Gabriella Brembati.
Questa mostra del maestro Mauro Cappelletti è un ulteriore evento espositivo della collaborazione tra la galleria Delle Arti di Cremona e la galleria Scoglio di Quarto di Milano, a cui la galleria Delle Arti ha affidato la gestione delle mostre che verranno allestite nei propri spazi.
MAURO CAPPELLETTI – note biografiche
Mauro Cappelletti nasce a Trento nel 1948. Inizia il suo percorso artistico nella seconda metà degli anni ’60, dapprima nell’ambito della figurazione per approdare, all’inizio degli anni ’70, ad un linguaggio aniconico. Nel 1976 figura tra i firmatari del manifesto “Astrazione Oggettiva” e partecipa ai dibattiti e alle esposizioni del gruppo. Elabora la sua poetica legata agli elementi pittorici essenziali (superficie, segno, colore) come soggetti dell’arte. Con i primi anni ’80 la progettualità ed il rigore geometrico, che avevano strutturato le superfici pittoriche in campiture monocrome e tonali, lasciano il posto ad una nuova e sensibile liricità.
Negli anni Novanta il suo lavoro si sviluppa per cicli tematici dove il gesto pittorico si carica di stesure cromatiche libere, ampie e rapide. Successivamente affronta lo sviluppo di una dimensione pittorica carica di un nuovo e più vivo cromatismo, dove la pennellata caratterizza la superficie dell’opera ora come stesura lineare, ora come segno-gesto. Nei lavori più recenti, carichi di un saturo e, a volte, cupo cromatismo con una forte tensione lirica, affronta un nuovo ciclo pittorico denominato monocromopluritono.
Studia e sperimenta in prima persona anche le tecniche calcografiche e l’arte della stampa.
LA PITTURA DI MAURO CAPPELLETTI: UNA MATURITA’ DELLO SPAZIO
La luce e l’ombra, con le loro variazioni e relazioni sono protagoniste assolute della produzione recente di Mauro Cappelletti. La superficie pittorica appare come profondità, sulla quale affacciarsi e indugiare tra riflessi e trasparenze, movenze e pieghe. Una sorta di abisso da scandagliare che rimanda all’altro fondo, quello della pittura stessa, che gli esiti monocromatici dell’artista paiono raggiungere.
Il campo visivo diventa luogo della percezione, dove il pigmento, che cambia d’intensità in rapporto alla superficie, attiva sensazioni ed emozioni che si sporgono su un altrove discostato dal realismo dell’immagine e dal pragmatismo del pensiero, che qui si fanno rarefatti e acuti. Quella dell’artista è una ricerca filosofico-scientifica che si traduce in una vasta produzione basata sull’essenza e sulla vitalità del colore e della luce, condotta fi no al punto in cui il contrario di questi elementi emerge per farli vivere. Il colore si trasforma in epifania e vive tra oscillazioni e tensioni, apparenza e memoria, necessità di percorrere la superficie per rivelarne densità e aporie. Un pittura piena e matura, fatta di vibrazioni, echi e ritmi che debordano dall’opera e richiamano una breve e intensa poesia di Reiner Maria Rilke, Gong: “Risonanza, non più l’udito / misurabile. Come fosse il suono / che tutt’intorno ci trascende, / una maturità dello spazio.”
Stralcio critico dalla presentazione di Francesca Piersanti in occasione della mostra personale presso la Sala espositiva del Comune di Vadena (Bz) – ottobre 2013
Inaugurazione:
giovedì 30 gennaio 2014 dalle ore 18,00
Visitabile sino al 2 aprile 2014