Annaclara Di Biase – In Her Dress – Galleria Puccini – Ancona
15 febbraio 2014
TITOLO DELLA MOSTRA: IN HER DRESS – SEDE: Galleria Puccini di Ancona – ARTISTA: Annaclara Di Biase
PERCORSO: Nella prima sala della galleria saranno allestiti diversi quadri ad olio (due di grandi dimensioni nella parete di destra e cinque/sei di medie dimensioni nella parete di sinistra) accomunati tutti dal colore rosa presente nei vestiti o nei capelli delle protagoniste. Tutte le tele rappresentano una donna colta in diverse pose del corpo e espressioni del volto; l’ambientazione è sempre l’interno di un’abitazione, questo a sottolineare la dimensione accogliente e celata della vita femminile. La tecnica ad olio utilizzata nei quadri permette l’analisi accurata dei vestiti, dei panneggi e dei riflessi della stoffa nonché dei particolari del volto e del corpo.
Nella seconda sala della galleria è previsto l’allestimento di opere che utilizzano linguaggi differenti quali: il video, l’installazione e la pittura acrilica. Il tema trattato è il medesimo della prima sala: la donna e il rapporto con la sua corporeità, identità e ruoli sociali. Sulle pareti saranno appesi gli acrilici su carta incorniciati, tratti dagli still da video; nella parete in fondo sarà proiettato un video il cui soggetto è una figura femminile che svolge un’azione indossando un vestito;
lo stesso vestito sarà esposto nell’installazione che completa la seconda sala e il percorso della mostra. Il titolo della mostra è “In her dress” perché questa esposizione vuole condurre il fruitore alla scoperta, attraverso la rappresentazione del rapporto tra corpo femminile e vestito, di alcuni aspetti del mondo fluido, mutevole, inafferrabile, inaccessibile, forte e fragile delle donne reali contrapposto a quello finto, perfetto e privo di emozioni fabbricato dai mass-media.
STATEMENT: La mia ricerca è un’indagine sul corpo e su come esso si modifica attraverso i vestiti, le performance e la pittura. Tutto ha inizio con la documentazione video di un’azione performativa che vede protagonisti l’abbigliamento, la materia corporea, gli oggetti di uso comune e il suono. I vestiti vengono sostituiti costantemente a differenza della modella che rimane sempre la stessa. Le stoffe, i tagli e i colori dei vestiti che seleziono e/o confeziono personalmente, possiedono per me un linguaggio che costituisce l’elemento primario del mio lavoro.
Le fotografie che scatto sul set delle performance e gli still da video sono rielaborate con la pittura. I dipinti sono impronte delle azioni performative transitorie avvenute nello spazio della messa in scena. Esiste, inoltre, una correlazione tra il travestimento e la pittura: entrambe trasformano il corpo, entrambe ne plasmano uno ir-reale e fuori controllo.