Antonino G. Perricone – Opere della collezione del Museo – Museo degli Angeli – Brolo ME
dal 30 gennaio al 4 marzo 2017
Dal 30 gennaio al 4 marzo del 2017 il Museo degli Angeli di Sant’Angelo di Brolo ME Via San Francesco snc, espone nella propria sede, una tranche della collezione museale delle opere dell’artista Antonino G. Perricone.
Le opere come si ricorda vennero donate dall’artista nel corso del 2015 al Comune di Sant’Angelo di Brolo ME, affinché fossero acquisite al patrimonio inalienabile del Museo degli Angeli. Le opere in mostra rappresentano una piccolissima parte dell’intera donazione costituita da un numero considerevole di opere.
Antonino G. Perricone “Opere della collezione del Museo” è visitabile fino al 4 marzo 2017 dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00.
Breve nota su Antonino G. Perricone:
sull’attività di Perricone artista si è detto molto, un’attività durata oltre 50 anni che lo condusse a stringere amicizie in ogni campo dell’arte. Disegnatore, incisore, scultore e pittore, si “nutre” costantemente fin da giovanissimo dei colori e della solarità mediterranea, prediligendo il blu, il rosso, il giallo, il verde realizzando opere soventemente monocromatiche.
Personalità forte e intraprendente è grande amante dell’arte contemporanea. La sua passione per questo mondo in forte evoluzione lo porta ad aprire una galleria d’arte a Palermo: “El Harca”, un’esperienza che durerà dal 1963 al 1968. In quegli anni si rende promotore di una borsa di studio per giovani diplomandi del Liceo Artistico e dell’Istituto d’Arte di Palermo.
Sono anni di grande fermento nel mondo dell’arte siciliana e la sua galleria diventa punto di incontro e di riferimento dei critici d’arte Albano Rossi, Francesco Carbone, Franco Grasso, di intellettuali quali Benedetto Patera, Cesare Brandi, di giornalisti come Giuseppe Servello, Corrado Marsan, Enzo Aprea, di artisti che in quegli anni frequentavano la sua galleria si annoverano parecchi autori, oggi molto celebrati dalla critica d’arte e dal collezionismo.
Nel 1965, insieme ad Angelo Denaro, Giovanni Leto, Giovanni Antioco e Nino Caruso, costituisce la scuola pittorica dei matecromatici (una “scuola” di studi polimaterici del ciclo informale ispirati alla disgregazione del mondo ad opera dell’uomo). A tale proposito scrisse nel catalogo di Angelo Denaro in occasione della mostra Ossido e nickel: “(…) Gli elementi fisici reagenti stimolano delle sensazioni primarie, che riportate nella materia pittorica e fluendo dall’immagine visiva, penetrano trasformandosi nel subconscio divenendo elementi spirituali, che stimoleranno gli organi sensori suscitando delle emozioni, che non sono sintesi di casualità fisiche, ma effetti di casualità spirituali. (…)”. Nel corso della sua vita artistica, le sue collaborazioni furono tantissime sia con riviste che con galleria private.
Francesco M. Scorsone
Direttore del Museo degli Angeli