Dal segno alla profezia – Giusto Sucato – Fondazione La Verde La Malfa – San Giovanni La Punta (CT)

Giusto Sucato:

dal segno alla profezia

a cura di Giorgio Agnisola

Inaugurazione

25 giugno 2023 ore 18.15

Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte, San Giovanni La Punta (CT)

25 giugno – 5 novembre 2023

Dal 25 giugno al 5 novembre 2023 la Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte, in occasione del suo XV anniversario, ospita la mostra antologica Giusto Sucato: dal segno alla profezia, a cura di Giorgio Agnisola, promossa e ideata dal presidente della Fondazione Alfredo La Malfa e da Dario Cunsolo, con il patrocinio del Comune di San Giovanni La Punta (CT).

Giusto Sucato (Palermo, 1950 – Misilmeri, 2016) è stato promotore di una tecnica compositiva dedita al recupero e al riciclo della materia. Sedie, chiodi, ferri, spartiti musicali e oggetti di scarto furono gli strumenti di cui più si avvalse per la realizzazione di variegate opere che assurgono a concreto simbolo di una dimensione primigenia e metafisica. Nelle varie composizioni ricorrono, altresì, fervide allusioni alla musica, al mare, alla scrittura e alla terra nativa della Sicilia. Nel corso della propria carriera strinse un rapporto di vicendevole stima con Renato Guttuso e collaborò attivamente con il critico d’arte Francesco Carbone (1923 – 1999), fondatore del Museo demo-etno-antropologico “Godranopoli”.

L’artista misilmerese, inoltre, fu preceduto da una tal fama che lo rese alquanto rinomato sia su scala nazionale che internazionale. Di recente, presso i locali della Fondazione Sant’Elia di Palermo, è stata allestita una mostra in sua memoria.

Tema centrale ed innovativo della retrospettiva che, a breve, sarà esposta alla Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte è una dettagliata disamina sul senso del linguaggio segnico di Sucato.

Infatti, il presidente della Fondazione, Alfredo La Malfa, secondo quanto contenuto nello scritto introduttivo al catalogo della mostra, ha dichiarato che essa «desidera, nel XV anniversario della Fondazione, proporre una lettura approfondita e completa, attraverso la rigorosa visione critica di Giorgio Agnisola, del percorso artistico di Giusto Sucato. Il percorso che si vuole presentare non è cronologico, come solitamente propongono le retrospettive d’arte, ma di senso. Si vuole esplorare il senso della ricomposizione della realtà attraverso un’analisi approfondita del segno e del senso di esso». Ogni singola opera reca l’impronta di un universo interiore dietro cui sembrano celarsi orme di simboli profetici.

Giorgio Agnisola, nel testo critico che accompagna il catalogo della mostra, ha riportato che «al centro del lavoro di Sucato non c’era la forma, come potrebbe sembrare, ma il suo riflesso spirituale e psicologico: una dimensione umanistica che è andata infittendosi nel tempo ed essenzializzandosi, fino ad assumere simbolicamente l’espressione di un linguaggio quasi criptico, suggestivo e misterioso, in cui sembra venga custodito, come reliquia, un segno di profezia». Da ciò ne deriva una cifra stilistica che si concreta in una realtà pregnante ma, al contempo, orientata oltre il limite materico. Lo stesso Agnisola ha asserito che «è forte, innanzitutto, nelle opere di Sucato, la suggestione del linguaggio, inteso come scrittura, narrazione intrinseca all’esperienza formale, ma anche ad essa trascendente, esperita al di là di una diretta e comprensibile ed immediata significazione». Emerge, pertanto, una marcata tensione lirica e spirituale che pervade ogni scenario restituito. L’intreccio costante tra elementi segnici e visione profetica genera un’incantevole narrazione di immagini vivide e composite. A tal riguardo, come osservato dal presidente della Fondazione, «sicuramente la grandezza di Giusto Sucato consiste nel suo situarsi fra il divenire, nel suo continuo tracciare segni e grafemi, ma anche nella profezia, nel suo essere poeta di un mondo atemporale e luminoso […]. In questa condizione di artista di confine risiede l’eccezionale grandezza del maestro di Misilmeri».

Doverose di altrettanta menzione, infine, le pregevoli porte d’arte e le scritte policrome sulle pareti che Sucato stesso realizzò rispettivamente negli ambienti della Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte e della Fondazione Casa della Divina Bellezza di Forza d’Agrò (ME), ente culturale promosso dal medesimo presidente Alfredo La Malfa.

Giusto Sucato: dal segno alla profezia rimarrà in permanenza fino al 5 novembre 2023 e sarà visitabile su prenotazione da giugno a novembre 2023 negli spazi della Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte, istituzione attiva nella valorizzazione dei quattro fondi patrimoniali di cui dispone (il Parco dell’Arte che fa parte del circuito di Grandi Giardini Italiani; la sezione di opere d’arte moderna e contemporanea; la collezione di abiti d’epoca e quella di libri antichi) e nella promozione artistica attraverso l’organizzazione di attività ed eventi culturali.

Per l’occasione è stato realizzato un catalogo che propone un testo critico di Giorgio Agnisola corredato dalle immagini delle opere di Giusto Sucato oggetto dell’esposizione.

Le immagini fornite insieme a questo comunicato possono essere utilizzate solo ed esclusivamente nell’ambito di recensioni o segnalazioni giornalistiche della mostra.


SCHEDA DELL’EVENTO

Titolo: Giusto Sucato: dal segno alla profezia

Artista: Giusto Sucato

Ideazione: Alfredo La Malfa e Dario Cunsolo

Curatore: Giorgio Agnisola

Sede: Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte – Via Sottotenente Pietro Nicolosi, 29 – 95037 – San Giovanni La Punta (CT)

Date: 25 giugno – 5 novembre 2023

Orari: la mostra è visitabile su prenotazione e a pagamento (il biglietto d’ingresso consentirà l’accesso a tutti gli spazi espositivi della Fondazione)

Informazioni e prenotazioni: Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte

Tel. 0957178155 | +39 3473359327

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NOTA BIOGRAFICA

GIUSTO SUCATO (1950 – 2016)

Giusto Sucato, nato a Palermo il 14 agosto 1950, trascorse l’infanzia nel piccolo centro di Misilmeri (PA). In giovane età lavorò presso una fabbrica di finiture edili dove, nel tempo, perfezionò considerevolmente le proprie capacità manuali. Animato da una profonda passione per l’arte, manifestò uno spiccato interesse per le opere di alcuni fra gli artisti più grandi del Novecento. Fu, infatti, particolarmente attratto dalle figure stilizzate di Amedeo Modigliani e dallo stile cubista di Pablo Picasso.

Nel 1972 cominciò a gestire una taverna ubicata all’interno del noto mercato della Vucciria di Palermo. Qui era, altresì, presente un locale, la famosa trattoria “Shangai”, assiduamente frequentato dalla classe intellettuale ed artistica palermitana del periodo. Ciò consentì al giovane pittore di mostrare alcune sue tele in pubblico, accrescendo sempre più la propria fama.

Nel 1974, incoraggiato dagli apprezzamenti dei cultori d’arte che ebbe modo di frequentare, intraprese un percorso formativo presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Sono gli anni in cui furono organizzate le sue prime mostre personali a Misilmeri, Marineo e Palermo.

Le sue qualità artistiche furono ampiamente apprezzate da celebrità quali Renato Guttuso, Giacomo Giardina, Pippo Vitale e Ignazio Apolloni, ma Sucato, nonostante la vicinanza ad un mondo intellettuale socialmente impegnato, manifestò sempre un certo attaccamento alle tradizioni che gli erano proprie.

Nel 1979, insieme al critico d’arte e pittore Francesco Carbone (1923-1999), contribuì alla realizzazione del Centro Studi Ricerca e Documentazione “Godranopoli”, inaugurato nel settembre 1983. La stretta collaborazione con Carbone, ben presto, lo incentivò a sperimentare nuove tecniche compositive fondate sul riciclo dei materiali più svariati.

Nel 1988 strinse un rapporto collaborativo con la storica dell’arte Mirella Bentivoglio, che promosse l’operato artistico del maestro misilmerese in alcune città italiane: Savona (1988), Genova (1990), Bergamo (1992), Senigallia (1993) e Roma (2009). Tra il 1990 e il 1999 fu intensa l’attività promozionale della produzione artistica di Sucato, spesso in stretta relazione con quelle di Francesco Carbone, Giovanni Franco, Michele Lambo, Franco Spena.

Negli ultimi vent’anni della sua carriera, Giusto Sucato intrattenne proficui rapporti professionali con il critico Gianfranco Labrosciano, promotore di alcune mostre svolte a Napoli, Cosenza, Lamezia Terme, Catanzaro, Bisignano. In seguito, le sue composizioni furono esposte sia in diverse città italiane sia in diversi paesi europei e in alcuni centri del Medio Oriente.

Va ricordato, inoltre, che la ricerca artistica di Sucato ha conseguito notevoli riconoscimenti da parte di rinomate Istituzioni siciliane in tema di Arte Contemporanea come la Fondazione Orestiadi di Gibellina, l’Atelier sul Mare di Antonio Presti, la Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte di San Giovanni La Punta, le Gallerie d’Arte Moderna di Enna e Palermo. A pochi mesi dalla sua morte, avvenuta il 10 agosto 2016, il Museo Guttuso di Bagheria gli ha dedicato un’intera sala con una ventina di opere donate dagli eredi. Infine, come iniziativa mirata a tramandare e conservare il lascito artistico di Sucato, bisogna ricordare la proposta di fondazione dell’“Archivio Giusto Sucato” (23 giugno 2017), su iniziativa del figlio Pablo.