RISO Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea
![](https://www.pittorica.org/wp-content/uploads/2025/02/FINISSAGE_mostra_Quasimodo.jpg)
Oltre Quasimodo | Le 27 gouaches
Sapevo già tutto, e volli peccare
Finissage: domenica 16 febbraio alle 11
27 poesie di Quasimodo interpretate da donne che scrivono versi
A chiusura della mostra “Oltre Quasimodo | Sapevo già tutto, e volli peccare”, un recital di poesie legate alle 27 gouaches esposte, realizzate da Salvatore Quasimodo nel 1953, unica e straordinaria incursione del poeta Premio Nobel nel mondo delle arti visive.
Per il finissage della mostra, domenica prossima (16 febbraio) alle 11, RISO – Museo regionale d’arte moderna e contemporanea, diretto da Evelina De Castro, ospita un recital di versi di Quasimodo abbinati alle gouaches, curato da Daniela Musumeci e Maria La Bianca. Autrici a loro volta di raccolte di versi, daranno voce e interpretazione alle 27 poesie del premio Nobel, una per ogni opera esposta, scelte dal figlio Alessandro, regista e autore, dalle raccolte più famose del padre, seguendo il fil rouge della parola “cuore”. La profondità dei versi e le suggestioni visive di Quasimodo poeta – e in questa unica occasione, pittore – divengono così un unico atto artistico che fa rivivere il verso “sapevo già tutto e volli peccare” dal Prometeo di Eschilo tradotto dal greco dallo stesso Quasimodo.
Daniela Musumeci (Palermo 1953) ha pubblicato fra l’altro la raccolta Ricorrenze e altre poesie (Kemonia, 2021), mentre è di Maria La Bianca (Palermo, 1962) la raccolta (non) Sarò pubblicata postuma (Ensemble 2021).
Ingresso gratuito
LA MOSTRA
Salvatore Quasimodo (Modica 1901– Napoli 1968) era affascinato dalle arti visive ma il suo unico esperimento nel campo fu una serie di 27 gouaches nate quasi per caso, nel 1953, un gioco intellettuale che si esaurisce presto e che il poeta siciliano vorrebbe fosse distrutto. Ma l’amico Alberto Lùcia le conserva e nel 1993 il figlio del poeta, Alessandro Quasimodo le riunisce in un prezioso libro associandole ad altrettante poesie unite dalla parola “cuore”, e le espone un’unica volta a Roma nel 1994. A distanza da quell’unica esposizione, gli eredi di Alberto Lùcia hanno concesso in prestito la preziosa collezione (da loro gelosamente custodita e protetta), per la mostra “Oltre Quasimodo. Le 27 gouaches. Sapevo già tutto, e volli peccare”, ospitata dal 6 dicembre scorso al Museo regionale d’Arte moderna e contemporanea RISO.
Nel titolo sono riprese le parole che Salvatore Quasimodo scrive in una lettera a Maria Cumani, citando una frase dal Prometeo di Eschilo, riferita alle sofferenze fisiche e “dello spirito” che derivano dal suo amore per la poesia.
Le 27 gouaches, realizzate nel 1953, rappresentano l’unico esperimento pittorico che si conosca del poeta Premio Nobel nel 1959; un documento prezioso e raffinato che testimonia l’interesse di Quasimodo per le arti visive e fornisce un interessante contributo per la comprensione del clima culturale dei primi anni Cinquanta a Milano, dove egli vive.
È un racconto breve: l’amico e poeta Alberto Lùcia va a trovare Quasimodo nel suo studio milanese con un pacchetto in mano, dentro c’è una scatola con colori e un pennello che stanno per essere spediti a Parigi, all’indirizzo del drammaturgo messinese Beniamino Joppolo, da poco convertito alla pittura astratta. Quasimodo è curioso e apre il pacchetto; e a quel punto, nasce la sfida: il poeta vuole probabilmente dimostrare quanto sia “facile”, anche per una persona inesperta, esprimersi con i modelli dell’arte astratta. Passano i giorni e in breve tempo il poeta realizza ben 27 gouaches: “appar chiaro che uno scherzo non può durare così a lungo” (scrive Rossana Bossaglia). Il probabile inizio in tono scherzoso si trasforma in una lunga serie di piccole composizioni, il gioco intellettuale prende il sopravvento, e apre a Quasimodo la strada verso la “comprensione dell’immagine come segno-astrazione”, come scrive Alberto Lùcia. A lui Quasimodo dona le gouaches quando decide di non proseguire nell’esperimento e pensa di distruggerle. Lùcia, scomparso nel 1995, fece riprodurre le gouaches a laser per evitare che l’esposizione rovinasse gli originali; alcune di queste riproduzioni sono esposte alla casa-museo di Quasimodo, e hanno fatto parte di mostre dedicate al poeta a Milano e a Messina.
Comitato scientifico: Carola Arrivas Bajardi, Cristina Costanzo, Evelina De Castro, Rosaria Raffaele Addamo.
Contributi in catalogo: Carola Arrivas Bajardi, Giuseppe Cipolla, Cristina Costanzo, Evelina De Castro, Salvatore Ferlita, Rosaria Raffaele Addamo.
INFO MUSEO
RISO Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea
corso Vittorio Emanuele 365 – Palermo
Orari: da martedì a sabato 9 >18.30
domenica e festivi 9 > 13
Ultimo ingresso 30 minuti prima dell’orario di chiusura
lunedì chiuso, eccetto i festivi
urp.museo.riso.bci@regione.sicilia.it
Biglietteria e accoglienza: CoopCulture
Ufficio stampa CoopCulture
Simonetta Trovato 333.5289457 – simonettatrovato@gmail.com