E’ morta Bertina Lopes, pittrice e scultrice dal Mozambico
oggi i funerali
Aveva 88 anni. Nata a Maputo – padre portogherse e madre mozambicana – dal 1963 aveva scelto di vivere a Roma. Nella sua arte l’integrazione fra popoli, culture e continenti. Sabato i funerali a Santa Maria degli Angeli
Artista autentica, donna coraggiosa e forte, militante antifascista e anticoloniale, la sua produzione artistica è una testimonianza del valore dell’inclusione sociale, della solidarietà umana, della contaminazione culturale e del desiderio di scoprire cose sempre nuove e diverse
PER LA MIA AMICA BERTINA LOPES – Bertina Lopes ha deciso di lasciarci. Lo ha fatto alla sua maniera, improvvisa e imprevedibile. Nel sonno, la notte del 10 febbraio 2012. Roma porta ancora i segni della forte nevicata, ma niente lasciava presagire che Bertina volesse chiudere gli occhi nel sonno e volare per sempre nell’eterno e infinito universo.
Non ha salutato il marito Franco che l’ha assistita amorevolmente negli ultimi due anni della malattia, né gli amici che l’hanno sempre apprezzata e amata come donna e come artista. Ha preso la strada da dove era venuta, la sterminata savana del Mozambico e poi le città e le spiagge del Portogallo paterno, lasciando Roma che l’aveva accolta nel lontano 1964. Aveva dovuto lasciare prima il Mozambico e poi il Portogallo per ragioni politiche, fieramente avversa all’occupazione coloniale dell’Africa e alla dittatura fascista.
A Roma aveva creato un vero cenacolo: la sua abitazione era meta degli artisti stranieri e dei militanti antifascisti di tutto il mondo. Ciascuno lasciava una frase sulle mura di casa, sicché entrare nell’abitazione di Bertina era rivivere un periodo eroico della storia occidentale.
Ora Bertina incontrerà negli sterminati spazi dell’universo il padre portoghese e la madre mozambicana, gli amici più cari che l’hanno preceduta, da Edoardo Mondlane a Samora Machel, Alvaro Cunhal e Mario Soares, da Carlo Levi a Antonio Saramago, da Renato Guttuso a Nello Ponente, da Giulio Carlo Argan a José Craverinha.
Abbraccerà il figlio Vigilio che se n’è andato tragicamente, giovanissimo e le sorelle che si erano sparse per il mondo. Da qualche parte incrocerà forse Pablo Picasso che ha incontrato giovanissima a Parigi e probabilmente Agostinho Neto, Amilcar Cabral e tanti altri combattenti per l’indipendenza dell’Africa dal colonialismo portoghese.
I suoi straordinari dipinti, forti, vibranti di luce e di colori, pieni di vita, felicità e dolore, a seconda delle circostanze che la danza della vita riserva a ciascuno, ci parleranno sempre della sua avventura terrena, ci daranno l’emozione profonda che soltanto l’arte autentica riesce a creare, ci restituiranno il sentimento della giovinezza trascorsa, ci faranno tornare agli anni dell’entusiasmo internazionalista e della sete di libertà e di giustizia per tutti i popoli della Terra.
Addio, Bertina! Quando l’eterno pulviscolo dell’universo ti avrà accolta, sarà la musica del tuo ricordo che ti accompagnerà per sempre. A noi resta il tuo grande esempio che si esprime nelle parole che più amavi: Mama B.
Agostino Bagnato